Il centrodestra prepara la controffensiva sul taglio dei vitalizi. L’intenzione è di non lasciare che il tema sia monopolizzato dai Cinquestelle. Anche perché, in attesa che prenda forma il governo, altri argomenti politici latitano. Lunedì sera si è riunito un primo tavolo di Forza Italia al quale hanno partecipato la vice presidente della Camera Mara Carfagna, il questore Gregorio Fontana, le capigruppo Anna Maria Bernini e Mariastella Gelmini. Ieri ci sono stati una serie di incontri con gli altri partiti di centrodestra. E oggi le misure anti-casta saranno uno dei punti all’ordine del giorno del vertice tra i leader della coalizione. La proposta forzista prevede il passaggio dal sistema retributivo a quello contributivo anche per i vitalizi erogati prima della riforma del 2012. Attualemente si spendono 200 milioni l’anno per pagare 2.600 vitalizi, con importi medi di 5mila euro. Con la riforma si risparmierebbero 76 milioni l’anno, 350 milioni di euro a legislatura.
Risparmi per 350 milioni
Ciò produrrebbe, nell’arco della legislatura, un risparmio circa 350 milioni di euro. Il piano prevede anche un tetto massimo ai calcolo contributivo. Per evitare che alcuni matusa della politica finiscano per percepire un assegno più alto di quello odierno. Il rischio? E’ che toccando i diritti acquisiti (oltretutto con una delibera, neanche con una legge), l’intervento di Montecitorio possa finire annegato dai ricorsi. Un tentativo di riforma, comunque, va fatto. “Non possiamo farci mettere all’angolo da quel dilettante di Di Maio”, ha detto Silvio Berlusconi invitando i suoi a darsi da fare.