Forza Italia è tutta un “Matteo lascia stare Di Maio e torna da noi”. All’ennesimo rinvio su premiership e programma, gli azzurri iniziano a vedere crepe nella granitica certezza di Salvini. Quella di portare a compimento il patto gialloverde. La strada è sempre più in salita. E allora i forzisti invitano l’alleato a fare marcia indietro. “Tempo scaduto, basta giocare con le istituzioni”, dice Sestino Giacomoni. “Le distanze tra Lega e Cinquestelle sono ben visibili”, concorda Mariastella Gelmini, “noi avevamo messo in guardia Salvini”. L’esecutivo con i grillini non si può fare, concorda Stefano Parisi, il leader del Carroccio è “ancora in tempo, non snaturi la Lega e le aspettative dell’elettorato di centrodestra”.
Silvio Berlusconi è un po’ arrabbiato con l’alleato. Va al Quirinale dicendo di rappresentare tutto il centrodestra, ma poi non aggiorna tempestivamente Arcore su quello che sta succedendo nelle riunioni-fiume con i pentastellati. Su quali temi siano stati inseriti nel contratto di governo e su quali nomi si stia ragionando nella scelta del presidente del Consiglio cosiddetto terzo. “E’ assolutamente anomalo quello che stanno facendo”, ha commentato il presidente di Forza Italia con i suoi, “ma quando mai si scrive prima il programma e poi si sceglie il premier?”.
Questo ribaltamento dei tempi è all’origine del (quasi) fallimento dell’asse tra populisti, secondo Berlusconi. “Sono dei ragazzi, sono inesperti e sprovveduti. Ben presto, quando avranno finito di giocare con le istituzioni, lasceranno il campo a noi, gente d’esperienza”. In ogni caso, l’ex premier ha chiesto ai suoi di non attaccare la Lega. Invita tutti ad aspettare per vedere come va a finire questa storia, di cui già intravede il finale complesso. Il Cavaliere si è imposto il silenzio. Spera che il leader del Carroccio apra gli occhi da solo. La voglia di protagonismo di Di Maio non si può tenere a bada, riflette Silvio, alla fine farà venire giù tutto.