“Paolo Savona è stato descritto al mondo come un euroscettico che vuole fare la guerra alla Germania. Ma io vorrei ricordare che questo signore ha avuto, nella sua vita istituzionale, come principali interlocutori Guido Carli e Carlo Azeglio Ciampi. E’ difficile immaginare che uno con la sua storia adesso possa essere in contrasto con la prospettiva europea”. Mario Mauro, presidente di Popolari per l’Italia, è stato a lungo europarlamentare e conosce a fondo le dinamiche comunitarie.
Dunque Savona non è un pericoloso reazionario?
“Non più di tre mesi fa ho letto un ponderoso articolo per una rivista che credo faccia capo alla fondazione Craxi. Parlava di riforma dell’Unione europea, di cambiamenti in senso federalista, partendo da un dato incontestabile: la costruzione europea arranca, anche l’euro mostra la corda. E ciò perché latita l’unione politica, manca quel livello che prelude agli Stati Uniti d’Europa. Non solo Savona, ma tutti gli europeisti convinti come il sottoscritto oggi sono insoddisfatti dello stato in cui versa l’Ue”.
Lo hanno accusato di essere anti-tedesco.
“Ripeto: l’Europa funziona al 100%? No. E allora chi crede in questo progetto non può che pensare a migliorare le cose. Mi sembra elementare. La tesi di Savona è che, nell’impostare male l’unione europea, una grande potenza si sia avvantaggiata sugli altri Stati. Questo è un aspetto su cui si possono avere opinioni diverse. La mia non è molto diversa da quella di Savona. Il problema non è la Germania che deve cambiare atteggiamento, sono gli altri Stati, in primis l’Italia, che devono imporre ai partner tedeschi il rispetto delle regole”.
Savona può essere un buon ministro dell’Economia?
“Ha i requisiti dal punto di vista delle competenze, delle conoscenze e dei convincimenti. E’ un eurocritico, non un euroscettico. Se uno si ferma ai fatti ed esce fuori dalla logica della contrapposizione tra le prorogative del presidente della Repubblica e le giuste aspettative dei partiti che vogliono arrivare alla fine di un percorso, allora forse questo governo potrà prendere il largo”.
Tifa per Salvini e Di Maio?
“Non appartengo a nessuno dei due partiti. Ma è evidente che questa è l’unica maggioranza che si è potuto recuperare, non avendo il presidente della Repubblica voluto assecondare le aspettative della coalizione di centrodestra”.
C’è chi accusa il presidente Mattarella di cedere alle pressioni della Merkel.
“Il presidente della Repubblica è sottoposto a numerose sollecitazioni in questi giorni. C’è il contesto internazionale, i mercati finanziari, i partner europei. Poi ci sono i leader di Lega e Movimento 5 Stelle che insistono nel chiedere che Savona diventi ministro. A Giuseppe Conte, il presidente del Consiglio incaricato, Mattarella ha ricordato che esistono dei paletti da rispettare e riguardano la collocazione atlantica ed europea del Paese. Ebbene io sono certo che l’una e l’altra non possono essere messe in discussione dalla nomina di Savona”.