Il numero uno è Giorgio Bogi, 89 anni, medico spezzino. In Parlamento dal 1972, è stato repubblicano e poi prodiano. Più volte sottosegretario. Secondo Wikipedia appartiene ancora al regno dei viventi. E se non gli è venuto un coccolone dopo questa botta, ne camperà altri novanta, di anni. Chi è Bogi? Secondo l’elenco del ricalcolo dei vitalizi, è il post deputato che in assoluto ci guadagna di più con il passaggio dal retributivo al contributivo. L’ex onorevole dall’aprile 2006 ha percepito un assegno mensile di 10mila e 600 euro. Mai nessuno l’ha sentito lamentarsi di questa cifra. Poi un giorno i grillini prendono il potere e Roberto Fico diventa presidente della Camera. Vuole tagliare l’odioso privilegio dei vitalizi e decide che, per farlo, occorre cambiare criterio di calcolo: si avrà indietro solo il corrispettivo rivalutato dei contributi effettivamente versati. Il problema? E’ che i pentastellati hanno sottovalutato il fatto che alcuni onorevoli politicamente longevi avrebbero avuto diritto a un aumento dell’assegno. Sono 67 in tutto. Ma lui, Bogi, ha preso il jackpot. Secondo i riconteggi fatti dai tecnici della Camera con l’aiuto dell’Inps gli toccano 25mila 576 euro al mese. Cioè il 140% in più.
Peccato che non li avrà. La delibera preparata da Fico prevede un tetto. Chi dal riconteggio dovesse risultare titolare di un aumento del proprio vitalizio si attacca. Continuerà a ricevere quello che ha avuto finora. Giusto, ingiusto? Di Maio dice che i vitalizi sono “un privilegio odioso”, gli ex parlamentari rivendicano un diritto acquisito. E annunciano un’azione legale collettiva per difendere i propri diritti. A maggior ragione lo faranno i “nuovi ricchi”, involontariamente premiati dai pentastellati. Tra questi c’è Angelo Sanza, ex dc che con 41 anni di contributi che vede ricalcolata la sua pensione da 10mila euro a quasi 16mila. O Vincenzo Visco, che sale a 13mila e 550 da 10mila. Altri beneficati da Fico sono Arnaldo Forlani, Ciriaco De Mita, Fausto Bertinotti, Luciano Violante, tutti con aumenti tra i 2 e i 3mila euro.
IL SONDAGGIO CHE IMBARAZZA
Ieri, poi, l’ultima beffa. Via web. I Cinquestelle pubblicano sulla propria pagina Facebook un sondaggio: siete con il taglio dei vitalizi o con per difendere i privilegi di Bertinotti, D’Alema, Pomicino e De Mita. Cosa vuol dire voler vincere facile. Ma, a sorpresa, dopo qualche ora succede l’imponderabile: il 62 per cento dei pentastellati difende le rendite dei matusa. Si parla di circa 25mila voti in favore delle pensioni dei politici. Panico. E imbarazzo. Tanto che, dopo poco, il sondaggio viene fatto sparire.