Silvio Berlusconi dà vita al rilancio di Forza Italia che aveva promesso qualche settimana fa. Antonio Tajani diventa il vice presidente del partito. Una decisione che era nell’aria già da un po’. Romano, 65 anni il prossimo 4 agosto, è il politico azzurro che al momento ricopre la carica più alta: è il presidente del Parlamento europeo in quota Ppe. Quella del Cav è una scelta ben precisa. Non solo perché premia una figura che è al suo fianco da 25 anni, ma anche perché conferma la linea europeista e moderata di Fi, proprio mentre tutto il mondo sembra andare da un’altra parte. Premiando i populismi.
Un fenomeno destinato a regredire, ne è sicuro Silvio. Perché l’Europa può essere criticata, ma non messa in discussione. E pazienza se ora, nei sondaggi, la Lega sfiora il 30 per cento e Forza Italia è sotto al 10. Le posizioni torneranno a equilibrarsi, giura il Cav ai suoi, trattenuti negli ultimi due giorni a Palazzo Grazioli in un vertice fiume. Il Cavaliere, pur senza rompere con la Lega, prepara il riscatto azzurro in vista delle elezioni europee di maggio. Dove Fi metterà in campo il ticket Berlusconi-Tajani, ora che il presidente forzista è tornato candidabile grazie alla riabilitazione.
Berlusconi sceglie Adriano Galliani e gli affida la responsabilità del settore Dipartimenti. Neo senatore di Fi, per trentuno anni è stato l’amministratore delegato del Milan.
Quella del vicepresidente non è l’unica nomina decisa dal leader azzurro. Berlusconi sceglie Adriano Galliani e gli affida la responsabilità del settore Dipartimenti. Neo senatore di Fi, per trentuno anni è stato l’amministratore delegato del Milan. Ma la collaborazione con Silvio risale agli anni Settanta e alle prime televisioni private lombarde. Venduto il Milan, Galliani è stato coinvolto in politica dal Cavaliere. Che, dopo le prime settimane di ambientamento a Palazzo Madama, lo ha destinato subito a un ruolo operativo in Forza Italia. “L’attività dei Dipartimenti”, informa la nota di Fi, “sarà integrata dalla Consulta del Presidente alla quale sono state chiamate a partecipare eccellenze del mondo imprenditoriale, del lavoro e della cultura italiana”.
I nomi non sono ancora noti. Ma lo saranno presto. Coinvolgere persone estranee alla politica è un’idea berlusconiana ricorrente. Sia per allargare il partito, sia per ridimensionare un po’ la sua classe dirigente.
CONGRESSI E NUOVI COORDINATORI
Il comunicato azzurro annuncia altre novità. Saranno rinnovati i coordinatori regionali e saranno indetti i congressi provinciali e comunali per eleggere i leader locali. Che è anche un modo per rilanciare il tesseramento e, dunque, gli introiti del partito. In questi due giorni di riunioni, il Cav si è anche occupato delle nomine imminenti. Sul tavolo ci sono le Commissioni di garanzia. Gli azzurri puntano alla Vigilanza Rai. I nomi in pole sono quelli di Maurizio Gasparri, Paolo Romani e Alberto Barachini. Il problema è che non si riesce a trovare un accordo con le altre opposizioni. Pd e Fratelli d’Italia ambiscono entrambi al Copasir. Giorgia Meloni ha il sostegno di Matteo Salvini. Ma i dem si sono impuntati. E ieri c’è stato un nuovo incontro tra i capogruppo Anna Maria Bernini e Andrea Marcucci per provare a sbloccare la situazione. In ballo ci sono anche la Giunta per Elezioni e quella per le Autorizzazioni. Una soluzione che accontenti tutti non è impossibile da trovare.