“Ridi finché puoi, vi verremo a cercare uno per uno e vi puniremo”. Finisce con una minaccia il litigio in diretta tra Vladislav Maistrouk e Alexey Bobrovsky, il primo producer ucraino, il secondo giornalista russo.
La trasmissione è “Non è l’arena”, su La7. I due ospiti sono in collegamento. Gli animi si scaldano quando Bobrovsky, il russo, nega i fatti di Bucha. A quel punto Maistrouk perde le staffe. Inizia a parlare in russo, mandando un avvertimento al collega in video da Mosca. Poi lo ripete in italiano. “Io ho assistito a una cosa disgustosa”, inizia il suo intervento il giornalista ucraino, che ha vissuto per molti anni a Grosseto ed è laureato all’università di Firenze. “Non so se quando si parla della Shoah si chiamano in studio i negazionisti, quelli che dicono che non è mai accaduto. Noi abbiamo assistito a una cosa del genere, molto simile. Una realtà parallela, un mondo parallelo”.
Perché Maistrouk è così indignato con il russo? Poco prima Bobrovsky, pure lui spesso ospite di trasmissioni italiane, aveva negato la strage di Bucha pronunciando queste parole: “Quattro giorni fa le nostre truppe hanno lasciato la zona e quelle immagini non corrispondono alla realtà, sono dei corpi vivi, si vede perfettamente che non sono irrigiditi. Quando passa il convoglio, si vede nello specchietto retrovisore che si alza una persona che sembrava morta”. Bobrovsky nega anche che i tank distrutti a Nikolaev siano russi: “Non appartengono al nostro esercito, sono di fabbricazione sovietica e sono usati dagli ucraini”. La “Z” è stata verniciata dopo. Sono stati quelli di Zelensky, dice, per girare un video propagandistico.
Circostanza che non torna a Massimo Giletti, che è stato sul posto: “Ho visto i morti, ho visto estrarre i corpi degli ucraini da sotto le macerie, con i miei occhi, questo non può essere messo in dubbio”.
A questo punto Maistrouk sbotta contro il collega rivolgendosi a lui in russo. Bodrovsky protesta riferendo che l’altro lo sta offendendo “attraverso la televisione italiana. Ti faccio i miei complimenti”, dice ironico sorridendo. Maistrouk ricomincia a parlare italiano. E arriva la minaccia: “Per tutti coloro che sono i mandanti, per tutti i propagandisti e gli esecutori dei crimini contro i civili ucraini: dovete avere paura fino all’ultimo giorno della vostra misera esistenza. Ridi finché puoi, ridi. Poi non riderai più. Abbi paura fino alla fine dei tuoi giorni. Perché noi vi troveremo tutti e come ha fatto Israele dopo il ’72 vi troveremo e vi puniremo. E capirete finalmente la lezione di Dostoevskij, del delitto e del castigo”.
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